I vampiri...secondo i Bulgari

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Minerva61
view post Posted on 15/8/2009, 00:26




I VAMPIRI... Secondo i Bulgari...



Secondo i Bulgari nove giorni dopo il funerale il vampiro tornava sulla terra in forma aerea non per procurare del male ai viventi, ma solo per fare loro qualche dispetto. Egli non sentiva il bisogno di nutrirsi di sangue umano, salvo nel caso in cui avesse del tutto esaurito le proprie riserve di sostentamento. Il quarantesimo giorno dopo il decesso, quando nelle tradizioni dell'Europa orientale l'anima doveva staccarsi completamente dal corpo, secondo le credenze bulgare il vampiro usciva con il proprio corpo dalla tomba. Si rendeva necessario, allora, bruciarlo e, dopo averlo inseguito con l'immagine di un santo, «imbottigliarlo» e gettare immediatamente la bottiglia sul fuoco. E impossibile che il vampiro così imprigionato potesse essere una salma; evidentemente si trattava di uno spirito o di un fantasma con connotazioni vampiriche.


tratto da "Vampiri Europei e Vampiri dell'aria Sciamanica" di Carla Corradi Musi - Rubbettino Editore - 1995





Krvopijac

Vampiro originario della Bulgaria. Il Krvopijac diventa tale per aver commesso atti sacrileghi; il caso più frequente è l'orgia praticata durante il periodo di Quaresima. Per inchiodare definitivamente il Krvopijac nella tomba, bisogna mettere nella sua bara un ramo spinoso di rose selvatiche.










Obour
Vampiro originario della Bulgaria, analogo al connazionale chiamato «Krvopijac».

tratto da " I Vampiri" di M.D. Cammarota jr - Fanucci Editore












Prima generazione: Caino





Nella Bibbia sono molti i riferimenti al sangue, forse il primo in assoluto è quello relativo allo scontro fra Caino ed Abele.
Secondo alcune "tradizioni" la stirpe dei vampiri discenderebbe proprio da Caino, ma quali motivazioni hanno portato a credere tale cosa? L'uccisione di Abele per mano di Caino non fu un evento del tutto inatteso per i genitori, Adamo ed Eva.
Eva infatti aveva visto in sogno il sangue di Abele scorrere nella bocca di Caino che lo beveva avidamente, mentre il fratello lo supplicava di non prenderglielo tutto.

Questo sogno di Eva ricorda fin troppo da vicino il mito del vampiro, ovviamente non possiamo dire che Caino si nutrì del sangue del fratello Abele, ma questo sogno è molto chiaro.
Quando effettivamente Caino uccise Abele il signore gli parlò ed anche qui il sangue rivela un'importanza notevole nella discussione.
"Dov'è tuo fratello?" (gen 4, 9) Chiese il Signore.
"Sono forse il custode di mio fratello? Sei tu che vegli su tutte le creature eppure chiedi conto a me! Io l'ho ucciso è vero ma sei stato tu a creare in me l'inclinazione al male. Tu sei il custode di tutte le cose perchè allora hai permesso che lo uccidessi? Tu stesso lo hai ucciso poichè se avessi mostrato di gradire la mia offerta come la sua io non avrei avuto motivo di invidiarlo e non l'avrei ucciso".

Questa è una giustificazione molto "comoda" per Caino, il ritorcere verso il Signore la sua stessa opera.
Ma Dio disse: "la voce del sangue, come il sangue dei giusti che avrebbero potuto nascere dal seme di Abele, grida il tuo crimine".
La voce del sangue che trasmette un messaggio, che contiene l'anima, l'essenza, di ogni essere umano il suo passato ed il suo futuro.
Tornando al sogno di Eva se Caino si fosse nutrito del sangue di Abele avrebbe preso dentro di se tutta questa "memoria", arricchendosene.

L'immagine che Eva ha avuto è assai più vecchia di tutte le successive leggende sui vampiri create o diffuse nel periodo romantico, se Caino avesse voluto effettivamente avere per se la "fortuna" di Abele e rendere un'offesa al Signore, il berne il sangue poteva essere considerato un atto logico.




LE LINEE DI SANGUE








"Durante le prime notti, così i sire raccontano ai loro infanti, i 13 nipoti di Caino che sopravvissero alla lotta della Prima Città, misero al mondo una progenie a loro immagine e somiglianza, tramandando le arti mistiche e le maledizioni magiche. In questo modo furono fondati i 13 grandi clan dei Fratelli che cacciano tuttora nel mondo..."

Questa sezione presenta i 13 clan che sostengono di esser nati dai leggendari Antidiluviani e che comprendono la maggior parte dei Figli di Caino. C'è da ricordare che la maggior parte dei clan aderisce ad una delle sette in particolare. Con la Camarilla, custode della tradizione assieme a coloro che le rendono omaggio è formata, hanno deciso di schierarsi Brujah, Malkavian, Nosfertu, Toreador, Tremere e Ventrue. Il mostruoso Sabbat, invece, può vantare di possedere tra le sue fila solo di clan Lasombra e Tzimisce ma molti dissidenti dei clan 'camarillici' spesso abbandonano la loro setta per unirsi alla causa del Sabbat. Questi traditori vengono chiamati con l'appellativo di Anticlan. Infine rimangono anche quattro clan indipendenti: Gangrel, Assamiti, Giovanni, Ravnos e Setiti. Quest'ultimi, salvo rare eccezioni, rimangono con i loro simili senza unirsi alle lotte della Camarilla o del Sabbat.




Antichi Romani: Vampiri?




"Ave Caesar, morituri te salutant"

Ai tempi dell'antica Roma era consuetudine recarsi al Colosseo per assistere agli spettacoli dei gladiatori.
I gladiatori erano reclutati fra gli schiavi, i prigionieri di guerra o persone indigenti; spinti verso questa pericolosa attività, nutrivano la speranza di divenire ricchi e famosi.
Le attività che anticiparono i combattimenti tra gladiatori, attraverso celebrazioni e riti di carattere religioso e sacrificale umano, prima che nell'antica Roma, apparvero nelle civiltà etrusca, greca, egizia e mesopotamica.
Furono comunque gli Etruschi ad esportare questa loro usanza nel sud dell'Italia, quindi le origini romane dei combattimenti tra gladiatori vanno fatti risalire alle tradizioni etrusche.
Nelle città di Ercolano, Capua, Pompei e Nocera, in virtù del benessere economico dei loro cittadini, i combattimenti tra gladiatori trovarono terreno fertile per il loro sviluppo.
A Pompei sorse una delle più importanti scuole gladiatorie (ludi).


A Roma l’imperatore Claudio gradiva gli spettacoli sanguinari, così come Augusto, che offrì un combattimento che durò otto giorni e al quale parteciparono 10.000 gladiatori.
Nel Colosseo i gladiatori combattevano contro fiere o contro altri gladiatori.
Alla fine di tali combattimenti, vi erano dei servi addetti alla rimozione dei cadaveri dall'arena. Essi erano dotati di uno stiletto per dare il colpo di grazia ad eventuali gladiatori moribondi.
I corpi dei gladiatori morti, venivano portati in una sala situata sotto l'arena del Colosseo.
Era fiorente il commercio di sangue di gladiatore.
Si credeva, infatti, che il sangue di gladiatore procurasse forza ed energia.
Era ritenuto che il sangue possedesse proprietà curative e curasse in modo particolare l'impotenza. Era espressamente prescritto di berne, per fare in modo che le sue proprietà sortissero i loro effetti benefici in modo più diretto.





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